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Published 10 Dicembre 2017

DANTE- ADOTTATO

AAA cercasi miracolo per Natale

Lo so che sarà difficile anzi improbabile ma siamo quasi a Natale e vogliamo almeno provarci. Dante cerca il riscatto di una vita….la sua non può finire così. Appena arrivato al canile di Rive d’arcano, questo dolce cane di caccia cieco e sordo cerca adozione o almeno uno stallo per poter superare il freddo inverno.

Per info chiamate 333 9835753

Vi raccontiamo quanto scrive la volontaria che l’ha visto la prima volta….è un racconto un po’ lungo ma ne vale la pena.

Dante è stato trovato in un fosso nel Comune di Buja domenica 26 novembre; non si reggeva in piedi e si pensava avesse ormai pochi giorni di vita. Non era stato investito, non aveva ferite, perlomeno non fisiche, ma era fortemente debilitato e ferito.

Dante è un cane anziano, cieco e sordo; probabilmente è stato abbandonato da una persona che ha ritenuto fosse ormai “inutile” per i suoi scopi.

Ho visto Dante per la prima volta mercoledì 29 novembre, ma lui non ha potuto vedere me! Dormiva rannicchiato nella parte interna del suo box. Non ho voluto svegliarlo e me ne sono stata lì ferma ad aspettare e ad osservare. Come per gli umani, anche per i cani, la posizione che assumono durante il sonno può dire molto di loro. E quel giorno ho visto nel suo sonno la ricerca di sicurezza.

Poi Dante si è svegliato, faticosamente si è alzato, si è girato su sé stesso ed è uscito dalla parte interna. Ho continuato ad osservarlo e la tristezza che avevo provato guardandolo dormire si è trasformata in sofferenza vedendo come si muoveva in quel piccolo spazio a lui sconosciuto.

Solitamente non entro nel box di un cane appena arrivato in canile ma con Dante ho sentito una naturale ed istintiva necessità ad avvicinarmi a lui. Sono entrata e mi sono messa in un angolo in attesa di un suo segno di consapevolezza della mia presenza.

Dante ha girato un po’col naso a terra, col naso in su, ha sbattuto contro il muro, contro le mie gambe.

Poi ha incontrato la mia mano aperta ma si è interessato a lei ed a me solo quando ha trovato il cibo.

Voracemente se ne è appropriato, dopo di che ha continuato la sua indagine olfattiva, chiaramente indirizzata alla ricerca di ulteriore cibo.

Sono amaramente uscita da box di Dante, sono uscita dal canile ma Dante non è uscito dai miei pensieri!

Lunedì 4 dicembre sono tornata da lui.

Dante stava un pochino meglio e l’andatura nei pochi metri a sua disposizione era più sicura, malgrado la cecità e l’evidente difficoltà data dalla vecchiaia.

Sono entrata nei suoi spazi ed ho aspettato che si avvicinasse. Nessun bocconcino, non volevo che mi conoscesse solo attraverso la mano aperta e con l’odore del cibo. Volevo insegnargli il semplice odore dell’amicizia e della fiducia.

Dante si è avvicinato, delicatamente la mia mano aperta si è appoggiata sul suo corpo e quando ha accettato il mio tocco ho cominciato ad accarezzarlo lentamente, cercando di notare ogni suo segno di eventuale disagio, fastidio, diffidenza. Nulla di tutto questo c’è stato quindi con l’altra mano l’ho accarezzato anche sul petto, sul muso, sulle zampe. Il tutto molto delicatamente, senza fretta, quasi al ritmo del suo lento respiro.

Poi mi sono staccata e spostata di pochi centimetri per sistemarmi più comodamente…. e Dante si è spostato con me di quei pochi centimetri, venendo ad appoggiarsi col corpo sulle mie ginocchia.

E’ stato un gesto di enorme fiducia, di richiesta di attenzione, di richiesta di ulteriori carezze.

E’ stata una sorpresa che ha trasformato un momento di tranquilla reciproca conoscenza in una mia gioia personale, talmente forte da farmi esplodere in una risata e da indurmi a pronunciare dolci e allegre parole a Dante….. il quale, a sua volta, poco dopo è tornato per alcuni minuti ad essere un allegro cucciolone: ha cominciato a scodinzolare, mi ha messo una zampa sulle gambe e voleva leccarmi il viso!

Chi ha trasmesso per primo all’altro la tranquillità e poi la gioia? Non lo so e non è importante.

So però che è stata una bella esperienza, pochi attimi che, grazie all’intensità delle emozioni provate, hanno cancellato le difficoltà e le preoccupazioni della giornata, dandomi inoltre un’ulteriore conferma di quanto “grandi” e sorprendenti siano questi animali.

Vado in canile per aiutare i cani, regalo molto del mio tempo a loro ma ciò che loro regalano a me è qualcosa che non si può descrivere a parole, si può solo “vivere e sentire”.

Perché ho scritto tutto questo? Per DANTE. Per ringraziarlo, per parlare di lui, per trovare qualcuno che lo voglia adottare rendendo omaggio alla saggezza della sua vecchiaia, alla capacità di fidarsi nuovamente di un essere umano dopo essere stato tradito con l’abbandono.

Soprattutto, vorrei dire che Dante è un cane speciale (certamente ogni cane lo è). Lui non può vedere, non può sentire con l’udito ma sa ancora percepire le emozioni e gli stati d’animo di una persona…. li vive e condivide!

Dante necessita di cure, attenzioni e tanto amore veicolato con carezze e massaggi sul suo corpo stanco e appesantito dalle fatiche della vita;

necessita di qualcuno che gli faccia annusare il proprio odore dell’amicizia e fiducia, necessita di qualcuno che gli faccia godere il meritato riposo in sicurezza;

necessita di un posto caldo, povero di oggetti e mobili, privo di spigoli o altre cose che potrebbero essere pericolose per un cane cieco.

AIUTIAMO QUESTO GRANDE CANE SPECIALE

Patricia

Laura Bau